Cordyceps, cosa dobbiamo sapere sul fungo di The Last of Us?
Visto che nel 2025 dovrebbe uscire la seconda stagione di The Last of Us (la quale dovrebbe adattare il secondo videogioco della serie), perché non andare a conoscere meglio il fungo protagonista della serie, il Cordyceps?
Tutto quello che volevate sapere sul Cordyceps (o quasi)
Nel videogioco e poi anche nella serie televisiva di The Last of Us, il motore dell’azione è proprio il Cordyceps. Nella serie, un ceppo mutato di questo fungo si diffonde negli Stati Uniti, infettando gli esseri umani. L’infezione riconosce diversi stadi, fra cui una di iper aggressività e incapacità di ragionare. Il fungo, poi, a volte porta alla morte, ma a volte crea delle mutazioni sulla persona, accecandola e facendo sviluppare delle placche fungine sul corpo. Quando poi l’ospite muore, ecco che dal corpo le ife fungine rilasciano ulteriori spore infettive.
Ma questo è quello che vediamo nel videogioco e nella serie TV. Nella realtà, come si comporta il Cordyceps? Beh, a dire il vero la serie, pur ingigantendo la cosa e prendendosi qualche licenza poetica, non è andata molto distante dalla verità.
Con il termine Cordyceps si intende un genere di funghi appartenente alla famiglia Cordycipitaceae. Si tratta di ascomiceti, in questo caso dei funghi parassiti che prosperano parassitando altri funghi, ma anche insetti e ragni. In realtà i Cordyceps si dividono in due gruppi. Il primo è quello che parassita i funghi ipogei, il gruppo meno numeroso. Il secondo, invece, è quello che parassita ragni e insetti. Ed è il gruppo più numeroso.
Qui in Europa ne abbiamo solamente una ventina di specie. Il corpo fruttifero è formato da una parte più lunga rispetto all’ospite e da una testa fertile, la quale ospita le spore filiformi e settate. Le spore sono contenute nell’asco, quando arrivano a maturità, si frammentano e poi sono espulse.
Queste spore, poi, una volta espulse, si disperdono nell’aria. Quando i frammenti di spore trovato un ospite, ecco che germinano ed entrano nell’insetto (soprattutto durante lo stadio di larva). Il Cordyceps, poi, si diffonde in tutto il corpo fino a uccidere l’ospite nel giro di qualche giorno.
Una volta morto, ecco che il micelio riempie il corpo. Solo che, assai macabramente, il corpo all’esterno sembra normale, quasi come se fosse mummificato. Il fungo rimane poi quiescente fino a quando non arrivano le condizioni giuste per fruttificare.
A seconda della specie, il Cordyceps può parassitare insetti, farfalle, formiche (se avete sentito parlare delle cosiddette formiche zombie, è a questo che ci riferiamo) e ragni. Durante il primo stadio dell’infezione, poi, il fungo produce delle sostanze psicotrope che fanno sì che l’animale si sposti in luoghi alti.
Poi, durante il secondo stadio, le ife fungine perforano l’esosceheletro dell’ospite in modo da permettere al fungo di produrre i corpi fruttiferi da cui si libereranno le spore.
Esistono diverse specie di Cordyceps, fra cui la militaris, la bassiana e la capitata. C’è poi il Cordyceps sinensis. Originario della Cina, potreste averne sentito parlare in quanto, nella medicina tradizionale, lo si usa da tempo per curare problemi respiratori, rinforzare il sistema immunitario, in caso di anemia, per problemi di fegato, nella cura dei tumori… Solo che non esistono prove scientifiche valide a sostegno di ciò, motivo per cui l’Efsa non ha approvato le affermazioni secondo le quali questo fungo aiuta a rinforzare l’organismo.
Il che vuol dire che prima di pensare di assumere integratori a base di questo fungo, conviene contattare il proprio medico. Inoltre si parlerebbe anche di possibili controindicazioni per le donne in gravidanza, in allattamento, per chi soffre di problemi di coagulazione, malattie autoimmuni o anche chi deve fare degli interventi chirurgici.