Euonymus alatus, perché non vogliamo avere nel giardino il Burning bush o rovo ardente
Ci sono degli ottimi motivi per cui non dovreste voler piantare un’Euonymus alatus nel vostro giardino. Questa pianta, nota anche come Burning bush, rovo ardente, mandrino alato, roveto ardente o evonimo alato, appartiene alla famiglia delle Celastraceae. Originaria di Cina, Giappone e Corea, può diventare altamente invasiva e problematica da tenere in giardino.
Tutto quello che c’è da sapere sull’Euonymus alatus
L’Euonymus alatus di per sé è una pianta ornamentale molto longeva, amata anche per le sue foglie scarlatto e rosso fuoco autunnali. Molto resiliente e versatile, si adatta bene a tutti gli ambienti. Anzi, troppo bene. Ed è proprio questo il suo problema: è così invasiva che alcuni stati americani ne hanno vietato la coltivazione, considerandola alla stregua di erbacce invasive che danneggiano le piante locali.
Caratterizzata dai brillanti colori autunnali, presenta rami alati e fiori giallo-verdastri che spuntano fra maggio e giugno. Dai fiori, poi, derivano bacche rosso-arancio di colore brillante che maturano fra fine estate e inizio autunno.
Può raggiungere i 6 metri di altezza e quasi 4 metri di larghezza, anche se ne esistono delle varietà nane. Da non confondere con l’Euonymus americanus, si adatta alla siccità, ama i terreni ben drenanti e argillosi, preferisce l’ombra e non tollera i terreni umidi.
Detto ciò, ecco alcuni buoni motivi per non coltivarla nel proprio giardino:
- soppianta le specie autoctone: il roveto ardente si diffonde rapidamente e in maniera aggressiva, soppiantando così le specie autoctone e riducendo la biodiversità
- facilità di semina: i principali diffusori dei semi sono gli uccelli e i piccoli mammiferi che si nutrono delle sue bacche. Il che fa sì che possano far diffondere ulteriormente la pianta. Considerate, poi, che produce tantissimi semi, il che potrebbe far nascere centinaia di piantine sotto la pianta madre, piante che si diffondono anche in giardini e terreni circostanti
- crescita densa: forma fitti boschetti, creando troppa ombra per le altre piante e assorbendo le risorse nutritive. Inoltre quando uno stelo viene tagliato o spezzato, produce nuovi steli
- molto adattabile: come dicevamo, si adatta facilmente a qualsiasi tipo di clima e terreno. Quindi questo aumenta le probabilità di diffusione
- difficile da rimuovere: controllare e rimuovere le piante non è facile. Così come non è semplice minimizzarne la diffusione. Le piante piccole possono essere strappate a mano, avendo cura di rimuovere tutte le radici, scavando bene in profondità. Per le piante più voluminose, solitamente i giardinieri tagliano ripetutamente gli steli fino a terra, recidendo i germogli man mano che spuntano in modo da privare la pianta della fotosintesi. E considerate che non ci sono molti parassiti o malattie che ne ostacolino la crescita
- autoimpollinazione: questa pianta ha fiori sia maschili che femminili, quindi fa tutto da sé, non ha bisogno di insetti impollinatori
- nutrimento: le sue bacche potrebbero non essere una buona fonte di nutrimento per gli uccelli migratori rispetto a bacche di piante autoctone