Melone, frutto simbolo dell’estate: benefici e controindicazioni legati alla consumazione
Mangiare frutta e verdura di stagione è il consiglio che qualsiasi nutrizionista dà ai propri pazienti, quindi perché rinunciare al melone durante le giornate estive? Oltre ad essere un frutto apprezzato da molti per il suo sapore e la sua freschezza, ha in serbo anche tutta una serie di proprietà nutritive. La sua consumazione, come per qualsiasi altra categoria di cibo, può tuttavia portare anche a sviluppare effetti negativi.
Uno dei protagonisti delle nostre tavole durante la stagione estiva è il melone, un frutto ricco di acqua e nutrienti. Secondo gli esperti si tratta di un alimento prezioso per il mantenimento di uno stato di salute equilibrato. Innanzitutto si tratta di un alimento ipocalorico, infatti apporta 33 calorie ogni 100 grammi. Come se non bastasse mangiare il melone ci permette di introdurre nel nostro organismo i carotenoidi, la vitamina C e l’acido folico. La vitamina C e i carotenoidi, che sono i precursori della vitamina A, in particolare sono coinvolti nella regolazione dei principali processi attuati dal sistema immunitario.
All’interno del melone è presente anche l’adenosina, molecola fondamentale per il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare. Trattandosi di un agente ad azione fludificante, favorisce lo scorrimento del sangue all’interno delle vie ematiche. In questo modo riduce il rischio di incorrere in ictus e infarti. Infine consumare il melone spinge l’organismo ad incentivare la produzione melanina, composto associato comunemente all’abbronzatura e la cui generazione comporta un ridotto rischio di sviluppo di eritemi solari.
Nonostante la consistente presenza dei benefici sopraelencati, il melone nasconde anche delle controindicazioni di cui non tutti sono a conoscenza. Trattandosi di un frutto ricco di zuccheri innanzitutto potrebbe non rivelarsi l’alimento ideale di coloro che tengono sotto controllo l’indice glicemico, per esempio chi soffre di diabete. Infine la generosa concentrazione di fibre, qualora si esageri con le quantità, può portare a sviluppare problemi digestivi.