Le caratteristiche del lampascione: cosa dovete sapere su questo curiosissimo bulbo

Tra le tante meraviglie che la Natura ha da offrirci rientra sicuramente il lampascione. Si tratta di un bulbo, una piccola cipolla selvatica che riesce a donare un tocco di sapore in più ai vari piatti che lo contengono. Ecco che cosa dobbiamo sapere in merito.

Lampascioni: le caratteristiche
Lampascioni

Qualche curiosità sul lampascione

Il lampascione, il cui nome scientifico è Muscari Comosum, è una pianta spontanea che cresce prevalentemente nelle regioni del Sud Italia. A prima vista sembra essere molto simile a una cipolla, ma il gusto è prevalentemente amarognolo in quanto si tratta di una specie selvatica.

In passato questo bulbo era impiegato in cucina soprattutto per quanto riguarda quella che era l’alimentazione delle persone più povere. Questo perché il lampascione si conserva molto a lungo e può essere utilizzato in numerose ricette.

Si tratta in effetti di un prodotto della terra davvero molto speciale e che grazie alle sue caratteristiche può fornire un grande aiuto al proprio corpo. Lo troviamo ricco di fibre e minerali che sono davvero fondamentali per ogni tipo di dieta.

La coltivazione dei lampascioni

Lampascione: diverse curiosità
Lampascioni conditi

Per quanto riguarda la coltivazione del lampascione è bene sapere che è necessario coltivare questi bulbi in un terreno roccioso e asciutto. Nella maggior parte dei casi il lampascione cresce in maniera spontanea soprattutto in primavera, mentre per la raccolta è preferibile attendere l’autunno.

Il fiore del bulbo in questione è viola e tende a fare la sua comparsa nei mesi compresi tra Marzo e Aprile. Questo prodotto della terra è ampiamente impiegato in cucina per realizzare delle ricette davvero sfiziose. Tra le più famose le frittelle e i lampascioni sott’olio.

Lampascione: come coltivarlo
Fiore del lampascione

Un ottimo suggerimento volto a garantire la giusta crescita di questa pianta è quello di scegliere un terreno che presenti una modesta quantità di calcare. Non bisogna poi irrigare troppo il suolo individuato per la semina, in quanto la pianta viene danneggiata da ristagni idrici e persistenti.

Articoli correlati