Albero di pesco: trucchi e consigli per una coltivazione perfetta
L’albero di pesco è famoso per i frutti dolci che produce e per adattarsi a qualsiasi tipo di terreno e clima. In questo articolo scopriremo le caratteristiche principali di questa pianta e come prendersene cura.
Caratteristiche
Il pesco è originario della Cina e si diffuse in Persia e poi in Grecia grazie ad Alessandro Magno. Furono i romani a favorirne la diffusione e la coltivazione in tutta Europa. In Italia le prime coltivazioni di pesco avvennero a Verona e in Romagna. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Rosaceae. La pianta ha un’altezza variabile e può raggiungere i 6 metri di altezza. Ha radici molto profonde come la maggior parte delle piante arboree. Il tronco è contorto, i rami verdognoli, le gemme hanno forma di cono, spesso si presentano due gemme a fiore laterali ed una a legno centrale oppure due gemme di cui una a legno e l’altra a fiore. I fiori possono presentarsi solitari o riuniti in gruppi, sono di colore rosa, con petali aperti e piccoli. Il frutto che produce è una drupa di forma tondeggiante, la polpa può avere consistenza diversa e può essere di colore giallo o bianco con venature rosse all’interno e può essere aderente o meno al nocciolo.
Cura
Il clima adatto alla coltivazione del pesco è soprattutto quello mite e un terreno abbastanza sciolto. Non tollera forti gelate ed inverni troppo freddi perché provocano danni alle gemme, lesioni ed anche la morte della pianta. La potatura è indispensabile per una corretta crescita della pianta e la protegge da malattie ed infezioni che possono colpire gli alberi. Lo scopo della potatura, detta di produzione, è quello di mantenere l’equilibrio tra attività vegetativa e produttiva per assicurare che la produzione di buona qualità sia costante negli anni. La produzione di frutti dipende anche dall’età della pianta, la vigoria della pianta e le caratteristiche genetiche. Di solito questa pianta è coltivata in vaso, soprattutto in vaso basso.