Poltiglia bordolese: che cos’è e perché si usa
Quando parliamo di prenderci cura delle piante ecco che spesso citiamo la poltiglia bordolese. Ma effettivamente che cos’è? E perché si usa? Cosa contiene? Cerchiamo di rispondere brevemente a tutte queste domande.
Tutto quello che volevate sapere sulla poltiglia bordolese
La poltiglia bordolese è un fungicida a base di rame usato a scopo anticrittogamico sia nel giardinaggio che in agricoltura. In particolar modo è utile per prevenire le infestazioni fungine a carico degli alberi da frutta o nella viticoltura.
Si ottiene grazie alla neutralizzazione del solfato rameico pentaidrato con l’idrossido di calcio. Questa fase di neutralizzazione è fondamentale in quanto il solfato di rame puro è tossico per le piante. Considerate che si tratta di un rimedio di vecchia data: gli antichi Romani usavano rame e calcio diluiti in acqua per prendersi cura delle piante.
Una ricetta per preparare la poltiglia bordolese prevede di mescolare in 100 litri di acqua circa 2 kg di solfato di rame pentaidrato e 1,3 kg di calce in polvere. Tuttavia potreste trovare dosaggi diversi a seconda della purezza del solfato di rame. Se il solfato è puro al 99% bisognerebbe usare 5 grammi di solfato e 3 grammi di calce per litro.
Considerate, poi, che aumentando la quantità di calce si otterrà una soluzione basica. Se si diminuisce la quantità si ottiene una soluzione prima neutra e poi, abbassandola ancora, si ottiene una soluzione acida.
Occhio: bisogna miscelare gli ingredienti molto lentamente, altrimenti si formano delle particelle troppo grosse. Ma su quali colture si usa? Beh, in commercio ne troverete di già pronte, dunque in etichetta troverete riportate le colture su cui usarla.
In generale la potete usare su:
- vite
- olivi
- mele
- pere
- pesche
- albicocche
- susino
- ciliegio
- olivo
- agrumi
- nocciolo
- mandorlo
- fragole
- frutti di bosco
- riso
- tabacco
- barbabietola da zucchero
- ortaggi a foglia verde
- piante ornamentali
- bulbi
Considerate che la poltiglia bordolese è attiva contro parecchi funghi:
- peronospora
- antracnosi
- monilia
- ruggini
- ticchiolatura
- vaiolatura
- alternaria
- cercospora
- fusicocco
Inoltre pare che sia attiva anche oidio e botritis, anche se in questo caso non agisce direttamente sui funghi, bensì ispessendo la parte esterna di frutti e vegetali.
Per quanto riguarda l’uso con le viti, ecco che si usa contro la peronospora. In questo caso il primo trattamento si fa intorno alla seconda settimana di aprile, mentre il secondo quando le gettate arrivano a 11-20 cm. I vari trattamenti si fanno ogni 15 giorni, ma vanno ripetuti se piove. L’ultimo trattamento non deve essere fatto oltre la prima settimana di agosto. Considerate anche che la poltiglia bordolese ha azione superficiale.
Ma ci sono anche dei problemi nel suo utilizzo. Infatti rilascia nel terreno alti quantitativi di rame, un metallo pesante che non viene degradato ed è tossico per i lombrichi. Usarne troppo, alza troppo i livelli di rame del terreno modificando del tutto l’ecologia del terreno o raggiungendo potenzialmente anche valori fitotossici.