Il biricoccolo, il frutto che nasce quando una ciliegia e una prugna si sposano
Il biricoccolo: di che pianta si tratta? Stiamo parlando di un esemplare “attempato” diffuso nella Cina Occidentale e nell’Asia Centro-Meridionale. Ha un portamento arbustivo con foglie larghe dai margini dentellati, proprio come quelli delle foglie dell’albicocco. I suoi fiori bianchi, di piccole dimensioni, sono riuniti in infiorescenze a grappoli e ricoprono copiosamente i rami tra marzo e aprile. È probabile che sia un ibrido naturale di Prunus armeniaca e Prunus cerasifera, cioè un incorcio tra un’albicocca e una ciliegia prugna.
La sua coltivazione in Italia, prevalentemente in Emilia, Lombardia e Veneto, risale al 1700. Ora la coltivazione del Biricoccolo viene praticata solo in Campania e nei frutteti del bolognese. Ne esistono prevalentemente due specie: il biricoccolo gigante e il biricoccolo vesuviano. Il primo si coltiva in Emilia Romagna e produce frutti molto grandi e succosi, l’altro invece, tipico della zona del Vesuvio, ci regala globi piccoli e aromatici.
Il frutto del biricoccolo è di medie dimensioni con buccia di colore rosso vinaccia, vellutata al tatto, con polpa succosa dal sapore dolce-acidulo: esattamente un misto fra prugne ed albicocche mature. Queste simil prugne selvatiche maturano da giugno a luglio e sono da consumarsi fresche, entro 4/5 giorni dalla raccolta. Si conservano bene a temperatura ambiente.
Il Biricoccolo era utilizzato dalle nostre nonne per preparare una marmellata lievemente aspra, considerata tuttavia tra le migliori per la realizzazione di tortelli di pasta frolla e ottime crostate. Siete curiosi di conoscere questa antica ricetta? Dopo avere tolto i semi, si pesava la polpa con la pelle. Quindi si aggiungeva una quantità di zucchero quasi uguale al peso della polpa. Il tutto si macerava per una notte intera in una “caldera”, ovvero un paiolo. L’indomani, si cuoceva a fuoco moderato finchè la marmellata aveva raggiunto la densità desiderata. Oltre alla marmellata, questo frutto si può trasformare in sciroppi e gelatine. La sua fermentazione ci delizia inoltre con un’ottima grappa.
La presenza di fibre e di vitamina C rende i frutti estremamente salutari. Contrastano l’invecchiamento delle cellule dovuto allo stress ossidativo e favoriscono una corretta circolazione ematica.