La rosa canina, una bacca poliedrica
La rosa canina è una piccola bacca rossa il cui nome ha delle origini molto interessanti. L’aggettivo “canina” nel particolare attesta le sue origini antichissime. Le radici della pianta da cui il frutto si origina venivano infatti usate in passato per trattare la rabbia, una patologia infettiva che colpiva per lo più i cani.
La pianta generalmente cresce in ambienti inospitali caratterizzati da terreni duri e temperature fredde. La si può trovare per esempio in alta montagna. Produce delle graziose bacche rosse di forma allungata dal sapore dolce. Grazie alla sua morbidezza al palato questo frutto si impiega spesso per addolcire medicinali di per sé poco piacevoli al gusto. I fiori, di un rosa tenue, sbocciano d’estate e si contraddistinguono per la presenza di piccole macchie bianche. In antichità la rosa canina era particolarmente apprezzata non solo per il gusto delle sue bacche ma anche per la bellezza dei suoi fiorellini.
Mangiare questi piccoli globi rossi è ottimo per curare la diarrea e altri disturbi di carattere gastrointestinale. Sono perfetti per lenire le infiammazioni e hanno un’attività immunostimolante. I suoi semi essiccati si usano da sempre negli orti o nei giardini come antiparassitari.
La rosa canina può entrare a far parte di deliziose ricette dolci, infatti si presta molto bene alla preparazione di marmellate, tisane, infusi, puree e liquori. Il liquore si prepara mescolando le bacche a profumatissimi petali di rosa botanica. Questo deliziosa bevanda apporta grandi quantità di vitamina C e di antocianine. Queste ultime sono dei coloranti idrosolubili hanno potenti proprietà antiossidanti e sono ottime per prevenire l’invecchiamento.
Negli ultimi anni la rosa canina è diventata popolarissima nell’ambito della cosmesi naturale. Grazie alle sue proprietà lenitive infatti si inserisce in pomate e maschere per il viso. Per via della sua inconfondibile fragranza si sfrutta per la produzione di acque profumate.