Dall’antica Grecia a noi: la storia del nespolo
Le nespole sono frutti che con le loro tonalità vivaci rallegrano le nostre tavole sin dall’antichità. Si ha memoria della pianta già dai tempi dei Greci e dei Romani, che erano soliti consumarne i gustosi frutti. Il nespolo comune era infatti in passato diffuso per l’intero Mediterraneo.
Si hanno notizie del nespolo anche durante il Medioevo. Secondo le credenze popolari l’albero allontanava le tanto temute streghe ed annullava i malefici. Questa convinzione probabilmente costruiva le proprie fondamenta sul fatto che le nespole fossero dei frutti dalle innumerevoli proprietà benefiche. Queste venivano infatti usate, oltre che come alimento, come dei rimedi “rudimentali” per la cura di alcune malattie. Erano ottime per curare disturbi intestinali e per abbassare la febbre.
Le nespole hanno un sapore inconfondibile e regalano una sensazione che va provata almeno una volta nella vita. All’interno del frutto dolcezza e acidità si sposano alla perfezione generando un piccolo globulo giallo che ci riporta al sapore del vino. Questi frutti vanno assolutamente consumati maturi se si desidera rimanere inebriati dal loro sapore complesso.
La nespola è un frutto ottimo per cimentarsi nella pasticceria, specialmente se si vuole portare in tavola un piatto genuino che ci ricorda i tempi passati e le vecchie tradizioni. Chi ama le nespole diventerà pazzo all’idea di assaggiare marmellate e salse dolci. Unica nota dolente di questo frutto è la sua scarsa capacità di conservazione. Le nespole infatti non si mantengono integre a lungo e vanno consumate quando conservano ancora tutta la loro freschezza.
Se volessimo andare ad analizzare le nespole da un punto di vista del profilo nutrizionale dovremmo soffermarci principalmente su tre punti: sono ipocaloriche, ricche d’acqua e contengono vitamine, sali minerali e fibre. Questo le rende delle ottime alleate per la mantenere una buona linea e per avere una pelle luminosa e liscia.