Questo è Il frutto più scintillante del mondo! Non è un mirtillo, ma gli assomiglia: è luminoso quanto una lampadina
Quello che vedete nella foto non è un gioiello. Questo frutto così simile a un mirtillo brillante non è un frutto di bosco, bensì si tratta della Pollia condensata. Nota anche come bacca di marmo è una pianta africana che riesce a produrre delle bacche di questo incredibile colore blu intenso. Lo potete trovare nelle foreste dell’Etiopia, del Mozambico e della Tanzania.
La Pollia condensata, il frutto simile a un mirtillo brillante
La Pallia condensata presenta delle foglie grandi, lisce e stretta, con fiori rosa pallido o biancastri su un fusto alto circa 60 cm. La capsula del frutto ha un diametro di circa 5 mm e ha una consistenza dura e secca. Tuttavia la caratteristica più notevole di questa pianta è proprio il singolare colore del frutto.
A livello del mondo vegetale è difficile trovare un altro colore similare. Il colore blu è così puro e brillante che si riflette anche nell’ombra, diventando visibile da lontano. Inoltre il colore non tende a sbiadire nel corso del tempo, anche dopo la raccolta. Pensate che alcuni frutti raccolti in Ghana nel 1974 e presenti nei Giardini Botanici di Kew a Londra conservano ancora oggi la loro tonalità iridescente.
Il colore di queta bacca dipende da un meccanismo diverso dai soliti. Solitamente la maggior parte delle piante esprime il proprio colore grazie alla clorofilla, un pigmento che assorbe la maggior parte delle lunghezze d’onda della luce tranne il verde. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle piante sono di colore verde.
Il colore della Pollia condensata, invece, deriva dal modo in cui la luce interagisce con la struttura della bacca, non con dei pigmenti. Questo tipo di colorazione è tipica del mondo animale (una cosa analoga succede con farfalle, pavoni e scarafaggi), ma è assai rara nel mondo vegetale.
Il frutto è circondato da una cuticola liscia e trasparente che riflette la luce come fa uno specchio. Al di sotto di questa cuticola si trova uno strato di cellule che hanno una complessa microstruttura, priva però di pigmenti. Le cellule hanno pareti costruite da microfibrille di cellulosa impilate a spirale. L’altezza della pila varia, il che determina la lunghezza d’onda della luce riflessa.
Il grado di riflettività del frutto è circa il 30% di quello di uno specchio di vetro argentato: è la più alta di qualsiasi materiale biologico conosciuto. Il colore, poi, varia anche a seconda dell’angolo della visuale, creando un effetto cangiante.
Non si sa bene perché la Pollia abbia sviluppato questo tipo di colorazione. Si pensa che possa servire ad attirare gli uccelli che aiutano poi la pianta a disperdere i semi. In effetti, il frutto non ha alcun valore nutritivo per gli uccelli, ma questi lo usano per decorare i nidi o attirare i compagni.
C’è però chi pensa che il colore brillante e cangiante possa servire come segnale di avvertimento per scoraggiare parassiti e predatori. Un’altra teoria sostiene che questo colore sia un sottoprodotto dell’adattamento della pianta al suo ambiente. La consistenza dura e secca del frutto può aiutare la pianta a sopravvivere in caso di siccità o incendi. Le microfibrille di cellulosa, invece, possono fornire maggior forza e stabilità alle pareti cellulari. In quest’ottica, il colore potrebbe non avere nessuna funzione adattativa, ma essere semplicemente il risultato della selezione naturale.
Comunque sia questo è un esempio di come la natura possa creare qualcosa di straordinario partendo dagli elementi più semplici.