Il sorbolo, un frutto “minore” tutto Europeo che molti hanno DIMENTICATO
Il sorbo, noto anche come Sorbus domestica, è una pianta che nata in Europa meridionale in tempi lontanissimi e che ancora oggi popola le nostre terre. Nasce come pianta selvatica ma in passato veniva coltivato per via dei frutti giallo-rossastri che produce, le sorbole. Oggi se ne sta allentando enormemente l’uso e questo potrebbe costituire un grave perdita per la nostra cultura gastronomica. Nel corso degli anni infatti è stato usato solo ed esclusivamente come un elemento ornamentale all’interno dei giardini. Le industrie alimentari inoltre non lo prediligono poiché i frutti richiedono un processo di maturazione lento e dispendioso.
Le sorbole infatti sono frutti prelibati dolci, apprezzati da sempre sia dall’uomo che dagli animali. Queste bacche nascono da alberi particolarmente longevi e che raggiungono in genere i 10 metri d’altezza. Questi generalmente prediligono climi caldi (ma non eccessivamente) e fioriscono nel mese di maggio. I fiori del sorbo domestico sono molto piccoli, bianchi e si riuniscono tra loro. A dispetto della chiarezza e della luminosità del fiore il frutto è invece caratterizzato da una colorazione rossiccia che diventa più scura man mano che il frutto matura. Il periodo della maturazione copre tutti i mesi autunnali.
Portiamo il sorbolo in tavola: che sapore hanno questi frutti? Da cosa derivava tutta la loro fama in passato? Le sorbole hanno una polpa tendente al verde che ha un sapore dolce che si mescola perfettamente ad un leggero sentore acido. In antichità chi si occupava della coltivazione del sorbo era solito raccogliere i frutti quando erano ancora acerbi per evitare che si rovinassero con le intemperie. Questi infatti normalmente maturano nei mesi di ottobre e novembre ma si preferisce lasciarli “terminare” già nel cesto.
I frutti possono essere consumati in molti modi. Se si vogliono assumere tutti i principi nutritivi al 100% si consiglia di mangiare direttamente il sorbolo fresco. È infatti ricchissimo di sostanze antiossidanti che prevengono le nostre cellule dall’invecchiamento e dallo sviluppo di alcune patologie. È per di più ipocalorico e contiente sorbitolo, uno zucchero derivante dal glucosio che non richiede l’intervento di insulina per essere metabolizzato. Questo lo rende un alimento indicatissimo nella dieta di chi è affetto da diabete di tipo 1 e di tipo 2.