Nebbia delle piante, malattia dal nome poetico, ma che può essere assai pericolosa per le graminacee
A volte nel settore dell’agricoltura vengono conferiti nomi assai poetici alle malattie. Per esempio, è il caso dell’evocativa nebbia delle piante, un nome bellissimo per una malattia terribile che può decimare i raccolti e rovinare tutti i nostri sforzi. Anzi: con il termine di nebbia delle piante talvolta sono indicate più patologie delle piante, soprattutto su base fungina.
Che sintomi provoca la nebbia delle piante?
Come dicevamo, con il nome di nebbia delle piante possono essere indicate diverse malattie. Quella più comune è anche nota come mal bianco o oidio. Avevamo già parlato in precedenza dei sintomi da cui possiamo accorgersi che la nostra pianta è stata aggredita da questo patogeno.
Qui ricordiamo brevemente che l’oidio è causato da funghi del genere Erysiphee, una famiglia di funghi ascomiceti che comprende una ventina di generi che sono caraterizzati dall’avere un micelio bianco (da qui il nome di mal bianco).
Più nello specifico, la nebbia delle piante è una malattia fungina che colpisce cereali come grano, segale, avena, orzo e anche alcune graminacee spontanee, causata dall’Erysiphe graminis. Questo fungo, come molti miceti fra l’altro, tende a diffondersi maggiormente nelle zone e nelle annate più umide. Crea delle formazioni grigiastre allungate su fusti, guaine e foglie.
Le parti della pianta così colpite prima diventano gialle, poi si seccano e muoiono.
Talvolta, però, con il termine di nebbia delle piante si indica, in maniera un po’ impropria a dire il vero, alcune malattie causate da altri funghi:
- Helminthosporium turcicum: nebbia del granoturco
- Cercospora beticola: nebbia della bietola
- Alternaria solani: nebbia delle patate
- Septoria cannabis: nebbia della canapa
Inoltre esistono anche delle forme di nebbia delle piante da frutto, come la nebbia dei ciliegi causata dal fungo Gnomonia erythrostoma. Così come esiste anche l’oidio o nebbia della vite. E non pensiate che le piante aromatiche siano esenti da questa patologia: esiste, per esempio, anche l’oidio del rosmarino. Così come non sono esenti gli ortaggi. Tanto per citarne uno, abbiamo anche l’oidio delle zucchine.
Fra le piante da fiori, invece, particolarmente a rischio a causa dell’oidio sono le rose.