Euphorbia inermis: trucchi e consigli per coltivare l’Euforbia medusa
Una pianta succulenta molto bella e particolare è l’Euphorbia inermis. Conosciuta anche come Euphorbia medusa, per via del suo aspetto peculiare, si tratta di una pianta originaria del Sudafrica. Occhio: uno dei suoi nomi alternativi è Euphorbia viperina e questo perché, come molte piante di questo genere, se danneggiata produce una linfa bianca che è tossica in quanto contiene diversi alcaloidi. Attenzione dunque a posizionarla lontana da cani, gatti e bambini.
Come prendersi cura dell’Euphorbia inermis?
L’Euphorbia inermis è una pianta grassa dal portamento a cespuglio. Dal tronco principale nascono molti rami collaterali che hanno un aspetto un po’ a serpente. Lo stelo è di colore verde brillante, mentre le foglie, quando cadono, lasciano delle macchie biancastre.
Larga anche 50 cm, assume un aspetto raggiato che ricorda la testa della Medusa. I fiori sono di colore giallo e la fioritura avviene in primavera-estate.
Se volete provare a cimentarvi nella sua coltivazione, ricordatevi che è una pianta succulenta che cresce lentamente. Non è difficile da coltivare, ci mette solo tanto tempo. Necessita di un’esposizione in pieno sole e non tollera assolutamente le temperature sotto i 10°C. Dunque qui da noi d’inverno va messa al riparo al chiuso.
Il terriccio deve essere ben drenante, dunque arricchito con argilla e pomice, per evitare qualsiasi ristagno idrico. Per lo stesso motivo il vaso deve essere forato in fondo. L’irrigazione avviene settimanalmente da marzo a novembre, ma solo quando il terreno è totalmente asciutto. In inverno non deve essere irrigata.
Durante la primavera-estate concimarla una volta al mese aiuta a velocizzare la crescita, bisogna però usare fertilizzanti specifici per piante grasse e smettere di concimare in inverno. Quando il vaso diventa piccolo, bisogna rinvasarla a inizio stagione crescita, usando del terriccio nuovo.
Come dicevamo prima, quando toccate o manipolate la pianta, usate sempre i guanti perché il suo lattice biancastro è velenoso.
La propagazione avviene sia per seme (quando il frutto matura la pianta letteralmente spara via la capsula che raccoglie i semi) o per talea. Per i semi, dovrete solamente seminarli in un terreno argilloso e sabbioso, irrigando regolarmente. Per talea, invece, dovrete usare i polloni alla base. Dopo averli tagliati, quando si forma il callo, basta appoggiare la talea sul terriccio.