Sia che mangiate cachi o che non lo abbiate mai fatto, date un’occhiata qui, vi faremo cambiare idea

Cosa dovremmo sapere sui cachi? Questo frutto è originario dell’Asia orientale, per molti si tratta di una novità, in realtà fa parte di una delle colture più antiche nella storia dell’uomo. Inizialmente si diffuse in Cina, circa 2000 anni fa, questo popolo è rinomato infatti per l’utilizzo di elementi naturali per la cura di malattie e di piccoli problemi di salute.

La caratteristica estetica dei cachi, che li distingue da altri frutti, riguarda soprattutto i colori cangianti. Dall’arancione al rosso bruno, la loro forma ricorda per esempio vagamente quella dei pomodori piatti. Questo frutto è ricco di alcuni nutrienti fondamentali per l’uomo. La fibra alimentare, che rappresenta l’80% del totale del frutto, la vitamina A, il Manganese, la vitamina C e la vitamina B6 in percentuali differenti.

stetoscopio

Dal punto di vista medico, sarebbe molto importante consumare questo frutto per un recente studio internazionale. Grazie alla composizione del cachi, descritta in precedenza, i suoi composti fenolici impedirebbero l’aterosclerosi ovvero la causa principale delle malattie cardiache.

Una ricercatrice, la Dott.ssa Shela Gorinstein, appartenente al Dipartimento di Chimica Farmaceutica dell’Università Ebraica di Gerusalemme in Israele ha scoperto qualcosa di incredibile. Grazie alla percentuale dei nutrienti presenti nel frutto sarebbe preferibile alla mela, per una dieta anti-aterosclerotica. Questo frutto, ricco di fenoli, fibre, oligoelementi e minerali, potrebbe rappresentare un ottimo alleato per combattere le malattie cardiovascolari.

frutto di cachi

Un altro studio scientifico è stato pubblicato sulla rivista medica Annals of Nutrition & Metabolism. Ha appurato in particolare che il consumo di cachi possa abbassare in maniera considerevole i livelli di colesterolo nell’organismo. Lo studio in questione ha coinvolto 40 volontari, i quali hanno consumato questo frutto per tre volte al giorno, per un totale di 12 settimane. L’ultima ricerca scientifica, sulla falsa riga della precedente, pubblicata sulla rivista Journal of Nutrition, ha indicato che il consumo di cachi sia riuscito ad abbassare i livelli di colesterolo totale, il colesterolo cattivo LDL e i trigleceridi nei ratti.

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