Alstroemeria, trucchi e segreti per coltivare il giglio del Perù

Con il nome di Alstroemeria si intende il giglio del Perù, pianta da fiore molto appariscente nota anche come giglio peruviano o giglio degli Inca. Appartenente alla famiglia delle Alstroemeriaceae, si tratta di piante originarie del Sud America (ne esistono diverse specie e cultivar), ma che col tempo si ono naturalizzate anche negli Stati Uniti, in Messico, in Australia, in Nuova Zelanda, nelle Isole Canarie e a Madeira.

Come prendersi cura dell’Alstroemeria?

Alstroemeria

Esistono due grosse tipologie di Alstroemeria. Abbiamo quelle del Cile che sono piante tipicamente invernali e quelle del Brasile che, invece, sono piante estive. Tutte sono accomunate dal fatto di essere piante perenni (fa eccezione l’A. graminea, una pianta annuale che cresce nel deserto di Atacama nel Cile).

Queste piante tendono a crescere da un grappolo di tuberi. Da qui emergono steli fertili che possono raggiungere un metro e mezzo di altezza. Le foglie hanno margini lisci, mentre i fiori o sono solitari o formano ombrelle. Ciascun fiore, che è simile a quello dei gigli, ha sei petali, lungo anche 5 cm. Come colori, sono molto variabili: ne abbiamo di rossi, arancioni, gialli, verde, viola, rosa e bianco, tutti monocolore, screziati o striati. Il frutto, invece, è una capsula.

Esistono poi tantissimi ibridi e qualcosa come 190 cultivar, tutti con colori e screziature diversi l’uno dall’altro. Fra questi abbiamo cultivar bianchi, gialli, arancioni, albicocca, rosa, rossi, viola e lavanda. Molti ibridi sono il frutto di incroci fra le specie del Cile e quelle del Brasile, cosa che ha portato a varietà che fioriscono tutto l’anno. O quasi.

In generale la maggior parte dei cultivar fioriscono in tarda primavera o a inizio estate. Le piante resistono a temperature fino a -5°C, quindi perfette per i climi freddi. Tuttavia richiede almeno sei ore di luce solare al mattino, innaffiature regolari e un terriccio ben drenante.

Una piccola curiosità: i fiori recisi possono sopravvivere fino a due settimane in acqua senza mostrare alcun segno di avvizzimento.

Articoli correlati