Albero del sapone, i segreti per coltivare in giardino la Sapindus mukorossi

Se volete coltivare nel vostro giardino un albero del sapone, è meglio sapere qualcosina in più sulla pianta nota con il nome scientifico di Sapindus mukorossi. Questo perché prima di poter beneficiare dei suoi frutti, le noci saponarie, bisogna capire se il nostro clima è adatto a questa pianta originaria dell’India. Diciamo che se vivete nel Sud dell’Italia sarete avvantaggiati in tal senso, visto che il clima è il più adatto per farla crescere e prosperare.

Come coltivare un albero del sapone?

albero sapone
Forestowlet, CC0, via Wikimedia Commons

L’albero del sapone non è solo utile da coltivare per via dei suoi frutti, ma anche perché si dimostra essere una bellissima pianta ornamentale. Il Sapindus mukorossi fa parte della famiglia delle Sapindaceae. Nota anche come soapnut e soapberry, si tratta di un albero deciduo alto anche 20 metri, con un tronco del diametro di 1,8 metri (cosa da tenere in considerazione se lo si pianta nel giardino). La chioma è globosa, con fogliame fitto e dunque capace di fare molta ombra.

La corteccia è gialla nelle piante giovani, più scura in quelle più vecchie. Inoltre è liscia, con legno duro di colore marrone-arancione. Le foglie sono lunghe e i fiori sono bianco-verdastri. La pianta fiorisce in tarda primavera.

I frutti sono noti anche come noci saponarie. Hanno le dimensioni di un’oliva grossa, di colore marrone scuro e carnosi, contenenti un seme. Il frutto è maturo in autunno. Le saponine sono ospitate nel pericarpo, cioè nella buccia che protegge il seme. Ricordatevi poi che questo frutto non è assolutamente commestibile.

Ecco alcune indicazioni per la coltivazione di questa pianta esotica:

  • dal seme al germoglio: per far germogliare i semi bisogna lasciarli a mollo in acqua tiepida per 24 ore. Poi si pratica una scalfitura nella parte esterna del seme per permettere alle radici di fuoriuscire più facilmente. Si interra poi il seme in un vaso, tenendo il terriccio sempre umido
  • posizione: meglio posizionare il vaso in una zona temperata, non esposto alla luce solare diretta. Solamente dopo la messa a dimora si può mettere la pianta in pieno sole, ma sempre al riparo dai venti
  • irrigazione: il terriccio deve essere umido

Nella medicina popolare questo albero è noto per le sue proprietà antimicrobiche, insetticide, fungicide, lumachicide e citotossiche. Il pericarpo dei frutti, essendo ricco di saponine, ha proprietà detergenti e insetticide. Per esempio, è usato contro i pidocchi.

Nel seme, invece, si trova un olio usato come biocarburante. Se i semi sono fatti essiccare e triturati in polvere, ecco che sono usati per curare la nausea, la stipsi, il raffreddore e l’artrite.

Va da sé, poi, che si possa usare come sapone naturale. Basta prendere i gusci dei frutti, farli essiccare ed eccoli pronti per l’uso. Qualcuno li rinchiude anche in sacchetti di cotone che inserisce in lavatrice. Se però pensate di usare i suoi frutti come detergenti naturali, attenzione: partendo dal seme, la pianta ci mette 10 anni prima di produrre frutti. Compensa, però, con il fatto di essere una pianta molto longeva.

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