Come prendersi cura del Bonsai di kaki, quello del Diospiros kaki rombifolia

Noto come Bonsai di kaki o più semplicemente come Bonsai kaki, si tratta del bonsai ottenuto dalla varietà giapponese del Diospiros kaki rombifolia o Diospiros rombifolia. Se per caso ve ne hanno regalato uno, ecco cosa fare per prendervene cura.

Cosa fare se ci regalano un Bonsai di kaki?

bonsai kaki
Cliff from Arlington, Virginia, USA, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Fra i bonsai più amati, c’è di sicuro il Bonsai di kaki o di cachi. Spesso si parte dal Diospyros kaki, una varietà giapponese dai frutti piccoli. Non è difficile da gestire, motivo per cui spesso è consigliato come primo bonsai per chi è poco esperto o anche per chi ha poco tempo da dedicarvi. Certo, questo se non volete coltivarlo donandogli uno stile particolare. Ovvio che se volete un Bonsai di kaki a cascata o a bosco, dovrete dedicarvi molto tempo e pazienza. Ma come prenderci cura del nostro bonsai?

Ecco cosa dovete tenere a mente per farlo prosperare e fruttificare:

  • Esposizione: in primavera deve stare in una posizione assolata e ventilata, mentre in estate deve stare al sole al mattino e all’ombra il pomeriggio. In autunno deve stare al sole tutto il giorno, mentre in inverno, se siete al centro-sud, potete tenerlo al sole all’aperto, ma al nord deve essere posizionato sotto una tettoia per evitare che le radici gelino
  • Vaso: grosso, abbondante e profondo
  • Terriccio: deve essere ben drenante
  • Concimazione: da fine fioritura all’estate bisogna utilizzare un fertilizzante a lento rilascio, per ottenere una buona produzione di frutti. In autunno, invece, bisognerà usare un concime ricco di fosforo e potassio

  • Innaffiatura: non ama l’umidità, dunque il terreno va innaffiato solamente quando è asciutto. Mai innaffiarlo se il terreno è umido
  • Potatura: va fatta a novembre, quando sono cadute le foglie. Medicare e proteggere sempre i tagli con le apposite paste cicatrizzanti
  • Pinzatura: a giugno e agosto bisogna accorciare i germogli troppo lunghi, per regolare la chioma e per far sì che produca più frutti. Si tagliano con forbici lunghe dopo la seconda foglia, ma a patto che sul ramo ci siano 4-5 foglie
  • Defogliazione: in realtà si tratta solamente di eliminare le foglie rovinate in luglio e agosto
  • Rinvaso: lo si fa da novembre a marzo quando tutte le foglie sono cadute e solo quando ce n’è bisogno. Solitamente si eliminano le radici più grosse, salvando quelle capillari. Si rinvasano solo le piante sane, proteggendo le piante rinvasate dal gelo con le apposite coperture
  • Filo: i rami piccoli e medi vanno avvolti nel filo quando fa bello, irrigandolo prima di iniziare questa procedura. I rami grossi e il tronco, invece, devono essere avvolti in inverno, frazionando tale procedura in più volte prima di procedere a piegare i rami
  • Parassiti: attenzione alla cocciniglia

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