Pippali: trucchi e segreti per coltivare il Piper longum
In sanscrito, con il termine di pippali, si intende spesso indicare il Piper longum, il pepe lungo. Si tratta di una pianta arbustiva rampicante che fa parte della famiglia delle Piperaceae. Questa variante del pepe è originaria dell’Asia dell’est, dell’India e del Nepal. Inoltre la si trova in Tibet e nella Cina meridionale.
Come coltivare il pippali?
Coltivare il pepe lungo qui da noi potrebbe non essere facilissimo. Questo perché la pianta è originaria di zone molto umide e ombrose, di foreste pluviali e di altitudini al massimo fino a 800 metri.
La pianta è arbustiva e rampicante, può diventare lunga anche tre metri, cosa da prendere in considerazione se stavamo meditando di coltivarla in balcone. Nei suoi luoghi d’origine cresce anche allo stato spontaneo, tuttavia viene coltivata per i frutti.
Visto che si tratta di una pianta che origina dall’Asia tropicale, ha bisogno di un clima caldo e umido. Mal sopporta i climi troppo freddi, le gelate o la siccità, dunque qui da noi potremmo fare un po’ di fatica a coltivarla (a meno di non coltivarla in casa o in serra).
Se decidete di provarci, ricordatevi che avrete bisogno di un terriccio ricco e ben drenato (vietati i ristagni d’acqua). Inoltre non va posizionata in pieno sole, ma sempre in una zona ombreggiata.
Come pianta, si propaga sia per seme che per talee. Provate a chiedere al vostro vivaista di fiducia se riesce a procurarvi dei semi o delle talee.
Ricordatevi che i frutti vengono essiccati e usati come spezia e condimento (come si fa con il normale pepe nero in grani).
Qui ti spieghiamo meglio come usare il pepe lungo in cucina, mentre qui ti parliamo del voatsperifery, il pepe selvatico del Madagascar. Qua invece trovi qualche indicazione sull’uso della maniguette o pepe di Melegueta.