Patchouli: lo sapevi che è anche una pianta aromatica? Ecco come puoi usarlo in cucina
Quando si parla del patchouli ci si immagina subito il suo uso come deodorante o per profumare ambienti e vestiti. Al massimo qualcuno pensa all’uso come repellente. Ma in pochi si figurano il suo uso in cucina. Ebben: tecnicamente il Pogostemon cablin, questo il suo nome scientifico, può essere usato anche come pianta aromatica. Il che ci sta visto che fa parte della famiglia delle Lamiaceae.
Come usare il patchouli in cucina?
Il patchouli, noto anche come pasciulì o puchaput, è una pianta originaria dell’Asia che viene coltivata soprattutto in India, Malaysia, Cina, Thailandia, Filippine, Indonesia, Mauritius, Maldive, Vietnam, Cambogia, Africa, Sud America, Caraibi e Madagascar.
Si tratta di una pianta perenne che ricorda molto la menta, con cui spesso è confusa. Si presenta sotto forma di un cespuglio con fusto color porpora e ricoperto di sottile peluria. La pianta è alta al massimo 1 metro. Le foglie sono morbide e vellutate, di colore verde chiaro e molto profumate. I fiori sono piccoli, di color bianco-lilla.
Essendo una pianta tropicale, qui da noi cresce bene in pieno sole (ma sarebbe meglio farla crescere in ambiente ombreggiato), a patto di avere il terreno sempre umido e fresco. Il terriccio deve essere ben drenato, morbido e fertile. La pianta va rinvasata e potata regolarmente.
Per quanto riguarda il suo uso in cucina, ecco che nei paesi asiatici il suo aroma è utilizzato soprattutto nela preparazione dei dolci, con particolare riferimento alle caramelle. Inoltre è anche usato per insaporire le bevande.
Le foglie di patchouli, poi, sono anche usate per preparare tisane insieme ad altre erbe. In alcune zone, invece, le foglie sono usate o per condire gli altri piatti o come verdure, magari all’insalata.
Una curiosità: è usato anche come insetticida e repellente. Pare che il patchouli funzioni bene contro le termiti, le zanzare, le mosche, i pidocchi, le pulci e le falene.