Mimosa pudica: caratteristiche e cura della pianta sensitiva (VIDEO)
La mimosa pudica o mimosa sensitiva (Mimosa pudica) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Il nome deriva dalla sua capacità di rispondere agli stimoli tattili o alla vibrazioni, richiudendo le foglie su se stesse e talvolta abbassando anche i rami più sottili. Il fenomeno è noto come tigmonastia. Il meccanismo si pensa che sia efficace contro gli insetti che si nutrono di foglie, che appena si posano su di esse vengono sbalzati via non appena si richiudono.
La mimosa pudica è originaria dell’America centrale, settentrionale e dei Caraibi. Successivamente è stata introdotta nella fascia tropicale di Asia, Africa e Oceania, risultando talvolta una specie invasiva.È dotata di un fusto semilegnoso, con rami ricoperti di spine, soprattutto in prossimità delle radici. Ha un portamento arbustivo e può toccare il metro d’altezza, anche se normalmente rimane entro i 15-45 cm.
Le foglie sono paripennate, composte da 12-25 paia di foglioline di un colore verde vivido. I fiori sono raccolti in infiorescenze a capolino, hanno stami allungati e insieme conferiscono all’infiorescenza l’aspetto simile a un piumino di colore rosa. Il diametro è di circa 1 cm. La fioritura avviene tra luglio e settembre. Come frutto producono un baccello lungo circa 2 cm, contenente dai 2 ai 4 semi. Nel linguaggio dei fiori, la mimosa pudica simboleggia la timidezza e la pudicizia.
Trucchi e consigli per la coltivazione della mimosa pudica
Si tratta di una pianta a crescita rapida che colonizza abbastanza facilmente l’ambiente circostante, finché ha spazio a disposizione. È piuttosto semplice da coltivare, non ha grosse esigenze a livello di terreno. Si adatta bene a diverse tipologie, seppur l’ideale sia uno che abbia buone capacità drenanti, a pH neutro e ricco di materia organica. Alcuni esperti consigliano di optare per terricci ammendati con micorrize e privi di torba.
Richiede un’elevata luminosità, ma non vuole essere esposta alla luce diretta dei raggi solari perché risulterebbe troppo intensa. Una luce parziale o filtrata è l’ideale. La temperatura ottimale è superiore ai 20° C, non tollera bene le temperature troppo basse, tantomeno le gelate. In inverno è meglio ripararla da vento e correnti d’aria fredda in generale. È una pianta che richiede irrigazioni frequenti, altrimenti le foglie tendono ad ingiallire e a rimanere chiuse su se stesse.