Facciamo un tuffo nel passato: cos’è il moco e qual è la sua storia
Il moco è un legume che si impiegava in passato nella regione ligure per la preparazione di gustose zuppe e per la produzione di farina. Oggi questo piccolo “tesoro” offerto dalla terra è stato riscoperto nonostante la sua coltivazione stesse per cadere in disuso.
Secondo quanto emerso da alcuni studi le prime coltivazioni del moco sembrerebbero risalire all’Età del Bronzo, un lungo periodo storico che si estende dal 3400 a.C. al 1100 a.C circa. Tuttavia, non avendo testimonianze concrete, non possiamo affermare con certezza che risalga a quell’epoca. Possiamo invece confermare che questo legume fosse particolarmente famoso nel 1700, specialmente all’interno della Repubblica di Genova. Per gli abitanti di Rocchetta, un comune in provincia di Imperia, era un alimento fondamentale all’interno della dieta. In passato infattu erano soprannominati “mangiatori di mochi”.
La pianta da cui si genera il legume non ha particolari esigenze ed è molto facile da mantenere. Generalmente si semina nella prima metà di aprile e si può coltivare in terreni poveri di nutrienti e che non trattengono l’acqua. I suoi fiori bianchi con striature azzurre vengono alla luce in piena estate. Secondo quanto indicato dagli esperti i baccelli devono essere raccolti ad agosto e vanno fatti essiccare al sole per qualche giorno prima di essere sgranati. I semi hanno tutti dimensioni diverse, comprese tra i 4 e i 6 millimetri. Solitamente i più piccoli si impiegano per produrre la farina mentre quelli con diametro maggiore sono destinati alla cucina. Qualora delle erbe infestanti attacchino la pianta di moco la tradizione consiglia di rimuoverle a mani nude.
La produzione del moco purtroppo si è persa con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, che ha trascinato con sé un drastico spopolamento delle campagne. Gli unici agricoltori rimasti hanno preferito concentrarsi su esemplari che richiedono meno dedizione e che hanno una resa maggiore. A partire dal 2012 la coltivazione del moco è in ripresa e contribuisce a preservare la biodiversità della terra ligure.