Acqua di riso, un metodo tutto naturale per far crescere le piante
L’acqua di riso, proprio come può essere intuito dal suo nome, si ricava dalla cottura del riso ed è famosa grazie alle sue numerose proprietà benefiche. Molte persone la impiegano ad esempio per lavare il bucato ma uno dei campi che predilige particolarmente il suo utilizzo è quello agricolo. Si tratta, infatti, di un concentrato di sostanze naturali che consentono al mondo vegetale di crescere in piena forza e assoluta robustezza.
Cosa la rende nel particolare un validissimo alleato per la concimazione e la crescita delle piante? Questo liquido, denso e di colore biancastro, è infatti particolarmente ricco di nutrienti disciolti nell’acqua: vitamine, acido folico, carboidrati, sostanze antiossidanti e minerali come magnesio, potassio, ferro e zinco. Grazie al lavoro sinergico di questi elementi l’acqua di riso opera fondamentalmente in due direzioni: da un lato idrata la pianta e dall’altro apporta tutti i nutrienti necessari per il suo sviluppo.
I carboidrati in particolare forniscono nutrimento a tutti quei batteri presenti nel terreno che in questo modo, operando nel pieno della loro energia, scompongono il materiale organico. L’acqua di riso è inoltre un ottimo fertilizzante cento per cento biologico e questo fa sì che limiti fortemente l’inquinamento e gli sprechi. È infatti molto famosa in ambienti come il Perù, dove c’è un massivo consumo giornaliero di riso. Lì è sfruttata tramite l’irrigazione e consente di fertilizzare costantemente le piantagioni senza incorrere in alcun consumo.
Per utilizzarla è importante seguire una serie di linee guida ma bisogna considerare che il fattore più importante è il tempo. Bisogna in primis tenere in considerazione l’orario, poiché la presenza dei raggi del sole spinge i liquidi ad evaporare e di conseguenza a lasciare il terreno. L’acqua di riso va infatti fornita alle piante dalle diciassette in poi per permetterne il pieno assorbimento a livello delle radici.