Verbena: tutto quello che volevi sapere sull’uso in cucina di questa pianta aromatica
La verbena, grazie ai suoi fiori, è una pianta ornamentale molto bella. Tuttavia è bene ricordarsi che è una pianta aromatica che trova parecchi usi nella nostra cucina. In realtà, però, dipende da quale tipo di verbena usiamo. La Verbena officinalis, con le foglie più piccole, è usata nella medicina popolare e in erboristeria per preparare tisane e infusi grazie alle sue proprietà analgesiche, antipiretiche, diuretiche, drenanti e calmanti.
In cucina, invece, si usa soprattutto la Verbena odorosa, l’Aloysia citriodora nota anche come erba limoncina, erba Luisa, erba Luigia o era cedrina.
Come usare la verbena in cucina?
Come dicevamo, in cucina si usa soprattutto la verbena odorosa (nulla vieta di usare anche l’officinalis, ma l’odorosa ha un aroma più intenso). Da come si può evincere dai nomi alternativi, la verbena dona ai piatti un aroma di limone molto intenso, anche se mai aspro.
Spesso usata insieme a basilico, menta, erba cipollina e timo, ecco che la verbena tradizionalmente è usata non solo per aromatizzare aceto e olio, ma anche per preparare liquori e digestivi (unita ad altre erbe aromatiche).
La si può usare tranquillamente per dare un sapore diverso al trito utilizzato nei ripieni di carni: va bene con la carne di maiale, la selvaggina o anche i volatili. Inoltre la si usa anche per dare sapore alle insalate, ma in questo caso senza mai esagerare nelle dosi.
Nulla vieta, poi, di utilizzarla per insaporire le salse o anche per dare un sapore diverso alle frittate.
Da non sottovalutare, poi, l’uso della verbena in pasticceria. Grazie al suo sapore di limone, infatti, può essere tranquillamente utilizzata nelle marmellate e nelle confetture, come aroma nelle torte alla frutta e anche per aromatizzare la classica panna cotta.
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