Salvia cespugliosa: scopri come prenderti cura di questa salvia ornamentale

La salvia cespugliosa (Salvia microphylla) è un arbusto sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originaria dell’Arizona e del Messico, è coltivata in Italia a scopo ornamentale. Il termine “microphylla” deriva dal greco fa riferimento alle piccole dimensioni delle foglie. È una pianta molto apprezzata per i suoi fiori dai colori vivaci, che sbocciano in estate e possono durare fino a metà autunno. Le sue foglie, inoltre, sono profumate e ricordano il ribes nero. Facile da coltivare, è adatta sia alla crescita in vaso che in piena terra.

Salvia cespugliosa

Consigli per la coltivazione della salvia cespugliosa

La salvia cespugliosa cresce bene in pieno sole, ma tollera anche posizioni a mezz’ombra, purché riceva dalle 3 alle 6 ore di sole al giorno. La temperatura ideale è tra i 15° e i 30° C. Se la temperature è molto alta e la pianta è esposta a molte ore di sole diretto, si può installare un leggero telo ombreggiante durante le ore più calde. Questa tipologia di salvia tollera le basse temperature fino a -10° C. Si consiglia comunque di ripararla dal freddo per evitare che subisca gelate. Eventualmente è possibile ricorrere all’utilizzo del pacciame o del tessuto non tessuto per proteggere la pianta.

Salvia cespugliosa

Nella stagione calda sarà sufficiente innaffiare con moderazione, una volta a settimana. Durante l’autunno e l’inverno, quando termina la fase di crescita attiva, bisogna ridurre notevolmente le irrigazioni. Essendo originaria di habitat rocciosi e secchi, la pianta tollera molto meglio la siccità che l’umidità eccessiva. Non fornite acqua fredda, perché la salvia cespugliosa vive in ambienti caldi e subirebbe uno shock. Meglio somministrare acqua a temperatura ambiente o tiepida. Distribuite l’acqua direttamente sul terreno e non dall’alto, per non danneggiare il fogliame.

Salvia microphylla

Predilige suoli fertili e argillosi. Si consiglia di aggiungere pietrisco ai terreni più compatti, e perlite se coltivata in vaso. È importante favorire il drenaggio, in quanto i ristagni di acqua possono danneggiare la pianta. Se il substrato è povero di materia organica, è preferibile aggiungere del compost.

Il trapianto va effettuato tra metà primavera e inizio estate, oppure in autunno. In questa fase è possibile fornire un fertilizzante a lenta cessione. La semina invece andrebbe effettuata in primavera, per dare il tempo alle piantine di diventare un po’ più robuste prima dell’arrivo del freddo. Generalmente, non è una pianta che ha grosse esigenze ed è sufficiente procedere una volta all’anno con la concimazione, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, evitando l’estate e l’inverno.

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