Ikebana, l’arte giapponese della composizione floreale
Il termine ikebana significa “fiori viventi”. Si tratta di una tecnica giapponese per la realizzazione di composizioni floreali con l’obiettivo di liberare e incanalare la propria emotività e dare sfogo al proprio istinto naturale e alla creatività. È un modo per ristabilire una connessione profonda con se stessi e con la natura, per questo la disposizione dei fiori deve dare un senso di equilibrio e armonia.
Elementi di base
Il vaso può essere di ceramica o altri materiali, purché non sia trasparente. Occorre una mattonella di spugna per tenere in posizione gli elementi vegetali, che possono essere rami, fiori, erbe e foglie. È meglio scegliere gli elementi in base alla stagione. Si consiglia di inserire fiori ancora chiusi, così da poter osservare il processo di fioritura come simbolo di rinascita. Gli elementi floreali si scelgono in base al messaggio che si vuole mandare, poiché ogni fiore ha un suo significato.
Regole da seguire
Le composizioni devono essere strutturate seguendo come base la forma del triangolo. Lo stelo più alto rappresenta il Cielo (Shin) ed è l’elemento principale. Lo stelo intermedio ha un’altezza di 2/3 rispetto a quella dello stelo più alto, e rappresenta l’Uomo (Soe). Va posizionato in maniera inclinata e rivolto verso il Cielo. Lo stelo più piccolo simboleggia la Terra (Hikae), da posizionare davanti gli altri due steli oppure in posizione opposta. Bisogna inoltre rispettare profondità, spazio e asimettria per conferire tridimensionalità.
Gli stili principali di ikebana
Col tempo si sono differenziati diversi stili di ikebana, ecco i principali:
- Rikka: il più antico, prevede composizioni molto grandi. Attraverso questo stile si decoravano templi e case nobiliari. Il termine “rikka” significa “fiori in piedi”.
- Shoka: è nato dopo il rikka, si distingue per sobrietà, semplicità ed eleganza. Si ispira alle caratteristiche delle piante cresciute in ambiente naturale.
- Nageire: stile minimalista che predilige l’utilizzo di vasi molto alti e con la bocca stretta.
- Shinka: consiste nell’uso di vasi particolarmente bassi e larghi. Ad esso appartiene il sottostile Moribana, che significa “ammasso di fiori” per via della presenza di grossi fiori in vasi bassi.
- Chabana: è lo stile più classico, spesso abbinato al rituale del tè. Prevede un solo bocciolo con accanto foglie verdi.
- Morimono: comprende anche l’utilizzo di frutta e verdura oltre a fiori, rami e foglie.