Eneldo: tutto quello che volevate sapere sulla spezia meglio nota come aneto
Molto probabilmente se diciamo eneldo, in molti non sapranno a quale spezia ci riferiamo. Ma se parliamo di aneto, invece? Con il termine di eneldo, infatti, si può indicare anche l’aneto, una spezia che deriva dall’Anethum graveolens, una pianta che fa parte della famiglia delle Apiaceae. Ma andiamo a conoscere meglio la pianta e, soprattutto, come si usa l’eneldo o aneto in cucina.
Come si usa l’eneldo in cucina?
L’Anethum graveolens è una pianta erbacea annuale o biennale, alta al massimo 1,5 metri. Le radici sono secondarie e nascono dal fittone. La parte arborea ha un fusto ramoso solamente nella parte alta. Il fusto è eretto, non molto robusto. Le foglie sono disposte a spirale e sono pinnato-composte. Il colore è glauco. I fiori sono piccole, di colore giallo-verdastro. Come pianta fiorisce da luglio a settembre.
I frutti dono dei diacheni, piccoli e ovalari, appiattiti sul dorso e di colore bruno. La pianta si riproduce tramite impollinazione per insetti come api e vespe.
Originaria della zona sud-occidentale dell’Asia, si è espansa in Europa fino a naturalizzarsi anche qui da noi. Ama i terreni incolti, con terricci calcarei e di silice. Sono piante robuste, facili da coltivare, ma che non amano l’eccessiva umidità e le erbacce.
Nella medicina popolare, l’aneto è usato per migliorare la digestione e per ridurre il meteorismo. Ha anche azione spasmolitica, diuretica, infiammatoria e calmante, cosa che la rende idonea per favorire il sonno.
Il suo infuso, aiuta la digestione e riduce i dolori colici addominale. I semi, in infusione, sono usati per placare il mal di testa, la tosse e il singhiozzo. Inoltre lo si usa anche in caso di indigestione, vomito nervoso, meteorismo, spasmi, crampi e anche come antisettico intestinale.
Ma in cucina? Solitamente si usano sia le foglie fresche che i semi essiccati. Come aroma e gusto, ricorda molto il finocchio. Trova ampio spazio in molte cucine (Germania, Regno Unito, Turchia, Albania, Grecia, Scandinavia e paesi dell’Est Europeo). In particolare, in Grecia è uno degli ingredienti del Tzatziki, mentre in Cina lo ritroviamo nei ravioli cinesi e in India in diversi piatti a base di pesce.
Le foglie, sia fresche che secche, possono essere usate per aromatizzare insalate, carni, pesci e salse. I semi, invece, si usano soprattutto per aromatizzare liquori e confetture. Dai semi è poi possibile ricavare anche l’olio di aneto.
Mi raccomando: non confondere l’aneto con l’anice, sono due spezie differenti.