Come evitare la contaminazione con botulino della marmellata fatta in casa
Preparare prodotti fatti in casa può essere salutare e sicuramente molto economico. Ma ci sono alcune preparazioni per le quali bisogna prestare molta attenzione per evitare contaminazioni. Ad esempio le preparazioni in barattolo sono notevolmente esposte alla contaminazione da botulino e da tossina botulinica. Proprio per questo motivo occorre controllare attentamente l’intero processo di produzione e accertarsi che il prodotto finale si possa consumare senza alcun rischio per la salute. Prendiamo ad esempio la marmellata fatta in casa, come assicurarsi che non sia contaminata? Scopriamolo insieme.
Come evitare la contaminazione
Per avere la certezza che l nostra marmellata fatta in casa non sia contaminata dal botulino si rivela indispensabile prestare attenzione a 2 elementi fondamenti. O si utilizza la giusta quantità di zucchero per la preparazione, ovvero si controlla che il pH della confettura non superi il 4.6 e che anzi, sia quanto più vicino al 4. Quindi, per quello che riguarda la quantità di zucchero, in genere si consiglia di utilizzare un kg di zucchero per ogni kg di frutta.
Se si vuole ridurre la quantità di zucchero, allora si può scendere fino a un minimo di 700 g per ogni kg di frutta. Per controllare invece, il pH si può utilizzare un test con cartina tornasole. Quindi si preleva una piccola quantità di marmellata e la si inserisce all’interno di un bicchiere con dell’acqua. Poi si inserisce la cartina qualche secondo nell’acqua per poter avere il risultato.
E se il pH supera il valore 4.6?
Nel caso in cui il test con cartina tornasole indicasse che la marmellata ha un pH superiore al 4.6 allora l’unica soluzione per non gettare via tutta la marmellata preparata è quella di cuocerla. A tal proposito si ricorda che la tossina botulinica e il botulino muoiono al di sopra degli 80 gradi. Ecco che si consiglia di utilizzare il composto per delle buonissime marmellate.