5 consigli per non far morire il Pothos: pochi li conoscono

Una pianta d’appartamento assai diffusa è il Pothos. Proprio a causa di questo, però, unito al fatto che probabilmente al mondo ci sono più pollici neri che pollici verdi, ecco che è una delle vittime predilette di chi è alle prime armi nel prendersi cura delle piante. Per questo motivo oggi vi forniremo cinque consigli per fare in modo che il Pothos non muoia. O meglio: che non muoia troppo presto.

Come prendersi cura del Pothos?

pothos

A dire il vero non è molto difficile prendersi cura del Pothos. Come pianta si adatta molto a tutte le condizioni ambientali, basta che non siano estreme. Per esempio, cresce bene sia negli ambienti umidi, come il bagno, che in quelli secchi, come la cucina. E non richiede neanche troppa luce o innaffiature frequenti, il che ne semplifica la manutenzione.

come coltivare il pothos

Tuttavia un minimo di cure e attenzioni dobbiamo prestarle:

  • irrigazione: il fatto che non necessiti di innaffiature frequenti non vuol dire che, di tanto in tanto, non abbia bisogno d’acqua. Controllate il terreno: se asciutto, è ora di innaffiarlo. Evitate però i ristagni di acqua che portano al marciume radicale
  • luce: necessita di un ambiente luminoso, ma non della luce solare diretta. In caso contrario le foglie si ingialliscono e indeboliscono
  • temperatura: il Pothos prospera bene a temperature comprese fra i 15 e i 25°C. A temperature al di fuori di questo range meglio tenerlo in casa o in un luogo riparato
  • terreno: il terriccio deve contenere materia organica e minerale. Inoltre deve essere arioso e ben drenante, in modo da non annegare le radici. Meglio optare per miscele di compost naturale, con pacciame e sabbia
  • concime: ogni tanto conviene aggiungere un po’ di fertilizzante al terreno. Non è necessario comprare quello chimico, basta fornire azoto, calcio, fosforo e potassio aggiungendo a rotazione fondi di caffè, gusci di uova e cenere di legno (non esagerate però col fertilizzante altrimenti si altera il pH del terreno. Meglio usarlo un paio di volte all’anno)

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