32000 anni e portarli benissimo: Silene Stenophylla, la pianta risorta
Fra le tante sfide che l’uomo moderno potrebbe essere tentato di affrontare quella dei viaggi a ritroso nel tempo susciterebbe, siamo sicuri, un indiscusso interesse. Ripercorrere in qualsiasi modo possibile i passi compiuti dai nostri antenati. Od ancora, rivivere in prima persona situazioni od eventi del nostro passato rappresenterebbe, senza dubbio, una delle conquiste più ambite e preziose realizzate dal genere umano. Certo, l’obiettivo ad oggi rasenta la sfera dell’inimmaginabile.
Può accadere però che, seppur del tutto casualmente, qualche microscopico passo verso quella direzione venga di fatto compiuto. È il caso ad esempio dell’incredibile scoperta effettuata da un gruppo di scienziati russi nei meandri della tundra siberiana. Una scoperta che ha portato alla luce una grande quantità di semi appartenenti alla pianta Silene Stenophylla in perfetto stato di conservazione. Semi che, dopo i dovuti approfondimenti scientifici, sembrerebbero risalire ad oltre 30000 anni fa. Approfondiamo insieme.
Scoperta di semi preistorici
Un gruppo di botanici, biologi e paleontologi del Russian Academy of Science di Pushkin era impegnato in una battuta di ricerche sulle rive del fiume Kolyma (Siberia Orientale). Una zona rinomata per l’abbondante presenza di fossili ed ossa di mammuth. Nel corso di questa spedizione, gli studiosi si sono imbattuti del tutto accidentalmente in una scoperta straordinaria. All’interno di alcune tane di roditori, a circa una 40ina di metri sotto terra, sono stati rinvenuti i semi di quella che poi è risultata essere la pianta denominata Silene Stenophylla.
Il permafrost, un terreno che nelle regioni fredde è perennemente ghiacciato, aveva consentito la conservazione pressoché perfetta di questi semi nel corso di migliaia di anni. Una conservazione che, seppur perfetta, aveva inizialmente spinto gli scienziati a dubitare dell’effettiva possibilità per quei semi di tornare a germogliare. Dubbi che però hanno ben presto lasciato spazio ad un’incredibile realtà, più rosea delle loro stesse aspettative.
Riproducendo in laboratorio le condizioni ambientali dell’epoca, gli studiosi sono riusciti infatti nell’impresa di riportare in vita questi antichissimi semi. Piccoli piantine sono spuntate, dimostrando come il loro patrimonio genetico si fosse conservato intatto ed inalterato.
Un piccolo, grande esempio di come sia possibile ipotizzare che aree del nostro pianeta stiano fungendo, in questo momento, da scrigno protettore di innumerevoli ed antiche biodiversità.