2 metodi a costo zero per tenere le piantine idratate per un mese

Tutti coloro che si cimentano nell’arte del giardinaggio vorrebbero sempre sperimentare nuovi metodi per far crescere al meglio le piantine. Uno dai più grandi ostacoli da superare consiste nel riuscire ad annaffiare il proprio angolo verde, mantenendo idratate le piante, anche quando si è via per più giorni. Anche per questo tipo di circostanze tuttavia gli esperti sono riusciti a trovare delle soluzioni congeniali: stiamo per svelarvele.

bottiglie disposte in fila

I due metodi che stiamo per svelarvi consentono di far sì che le piantine crescano rigogliose e idratate, senza correre il rischio di spendere soldi “extra” per il loro mantenimento. Come se non bastasse si tratta in entrambi i casi di tecniche “green” che permettono di riciclare oggetti altamente inquinanti quali le bottiglie in plastica. La prima metodologia richiede l’utilizzo di bottigliette che, una volta private delle etichette, devono essere impiegate come contenitori d’acqua. La prima cosa da fare consiste nel tracciare delle linee sulla loro superficie, una a circa 15 centimetri dal fondo ed un’altra a 10 centimetri dall’inizio del collo.

bottiglia di plastica con tappo rosso

Dopo aver effettuato questo primo passaggio occorre forare il contenitore a distanza di 7 centimetri dal fondo e infine inserirlo nel terreno. In questo caso è importante che si trovi vicino ad una piantina e che il collo sia l’unica parte esposta. Infine è sufficiente riempire la bottiglia con dell’acqua e richiuderla con il tappo per evitare il contatto con eventuali contaminanti. Il secondo metodo è noto anche come “Sistema di bagnatura con bottiglia di plastica e stringa” e, anche in questo caso, prevede l’esclusivo utilizzo di una bottiglia.

bottiglia piena d'acqua

In questo caso è sufficiente praticare un foro sul tappo della bottiglia e inserire una stringa, avendo cura di farla passare anche per il collo della bottiglia. Molto importante tenere in considerazione la lunghezza di quest’ultima, che deve necessariamente riuscire a stabilire un contatto con il terreno sottostante dopo aver capovolto la bottiglia. Dopo aver riempito il contenitore con dell’acqua e chiuso il tappo occorre semplicemente posizionare il tutto con il collo rivolto verso il basso, con la stringa che si estende sulla superficie del terreno.

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